Zafferano di Sassetta: un piccolo fiore, un grande sapore. Portalo sulla tua tavola!
Sassetta e suoi boschi
Sassetta, comune della provincia Livorno con un’estensione di poco più di 26 km² dove il bosco fa da padrone custodendo tanti piccoli appezzamenti di terreno storicamente coltivati ed oggi per lo più abbandonati.
È un borgo della Val di Cornia; un paese di case abbarbicate su un’altura nell’entroterra della Costa degli Etruschi, fatto di strade strette, piccole piazzette e bellissimi infiniti. La località è famosa per il suo marmo, unico al mondo, un marmo rosso che scalpellini e creativi scultori plasmano magicamente da sempre.
Zafferano selvatico
Nel territorio di Sassetta nasce spontaneamente lo ‘zafferano’ selvatico, una pianta bulbosa che appartenente alla famiglia delle Colchicacee , non commestibile.
Il suo fiore ha un aspetto apparentemente simile a quella del croco (Crocus sativus.), il colore dei fiori in entrambe è di un rosa-violaceo di tonalità molto tenue, tuttavia, se le due piante si osservano con la dovuta attenzione emergono alcuni caratteri distintivi inequivocabili.
Il fiore dello zafferano presenta tre stami, mentre il colchico autunnale ne ha sei. La fioritura avviene in momenti diversi: il colchico fiorisce da agosto a settembre, mentre lo zafferano fiorisce verso la fine di ottobre-prima metà di novembre. Alla fioritura la pianta del colchico è priva di foglie, per cui dal terreno sporge solamente lo scapo fiorale; nello zafferano, invece, alla base del fiore sono sempre distinguibili delle foglie, lunghe una decina di centimetri e larghe pochi millimetri.